Palio: tradizione medievale a Siena


Siena e Palio sono nomi noti, tanto che sono diventati marchi automobilistici (in Brasile). In effetti, l’ispirazione per la denominazione dei veicoli è venuta dalla storia toscana.

Siena è una città bucolica, incastonata nel cuore della Toscana. Secondo la mitologia romana fu fondata da Senio – da qui il nome Siena – figlio di Remo, fratello gemello di Romolo, entrambi fondatori di Roma. I fratelli Remo e Romolo furono immortalati da dipinti e sculture della lupa che li allattava.

Con poco più di 50 mila abitanti, Siena si è affermata come centro artistico e culturale dal 12° secolo. La rivalità con Firenze portò il paese a essere consacrato alla Vergine Maria per proteggerlo.

La famosa Piazza del Campo a forma di conchiglia è il palcoscenico del Palio, una corsa di cavalli che si svolge ogni anno a Siena, tra luglio e agosto.

Il Palio risale alle tradizioni medievali. Il pubblico osserva le gare al centro della piazza, immerso nell’eccitazione che la festa suscita. Le competizioni – in onore di Madonna di Provenzano (2 luglio) e Madonna dell’Assunta (16 agosto) – sono precedute dalla sfilata di 17 cavalieri, ognuno dei quali rappresenta un quartiere della città.

Dei 17 corridori, solo dieci partecipano alla gara: tre giri completi intorno alla piazza. Il premio del Palio è il cosidetto “Drappellone”, ovvero una tela disegnata ogni volta da un artista diverso, che la Contrada vincitrice esporrà nel proprio museo. È interessante notare che se il fantino cade su uno dei giri, ma il cavallo completa il percorso, sarà lo stesso vincitore.

Con Covid-19, non sappiamo se ci sarà un festival nel 2020, ma una tradizione che è stata viva e attiva dal XI secolo rimarrà forte e presente nei cuori della gente toscana, degli italiani in generale e delle molte persone in tutto il mondo che amano la Toscana.

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