Ponte Vecchio: dallo spazio per i macellai alla galleria di lusso

Le città sono riconosciute, tra l’altro, da simboli architettonici. Quando pensiamo a Firenze, vengono in mente alcuni edifici, tra cui il Ponte Vecchio.

La struttura originale, in legno e pietra, costruita sul fiume Arno, fu distrutta da un’alluvione più di una volta. Riaperto nel 1345 dagli architetti Taddeo Gaddi e Neri Fioravanti, nel 1565 fu aggiunto il Corridoio Vasariano, progettato dall’architetto Giorgio Vasari, per collegare i palazzi Vecchio e Pitti, il centro amministrativo della città e la casa dei Medici.

È interessante notare che il Ponte Vecchio fu occupato dai macellai, da lì spostati nel 1596 a causa della puzza regnante. Al posto del commercio di carne, è stata autorizzata l’apertura di gioiellerie, che presenti fino a oggi per tutta la sua lunghezza, rendendolo affascinante e invitante per le passeggiate più romantiche.

Il tramonto visto dal ponte ha attirato le coppie, che hanno diffuso lucchetti chiusi come simbolo della loro unione. Le chiavi, gettate nel fiume Arno, sigillarono il rituale.

Ci sono stati episodi, tuttavia, che la passione è stata sostituita dall’odio. Il ponte sopravvisse agli attacchi dell’esercito tedesco su Firenze alla fine della seconda guerra mondiale. Si ipotizza che Hitler abbia ordinato di salvarlo a causa della visita fatta anni prima a questa icona fiorentina su invito di Benito Mussolini. Siamo fortunati perché la conservazione della sua struttura ci consente di apprezzare il busto di Benvenuto Cellini, la Torre Dei Mannelli, tra le altre attrazioni che lo popolano.

Quando sei a Firenze, prenditi il tempo in compagnia di Bella Toscana per goderti il Ponte Vecchio e conoscere molte altre sue storie.

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